LE COSE CHE NON SI TOCCANO
La cultura è il culto delle cose che non si toccano. Il culto dell’immaginazione o dell’anima. La cultura, apparentemente, non si distingue molto dall’istruzione. Molti di fatto confondono la cultura con l’istruzione, o nel migliore dei casi, o forse nel peggiore, con l’erudizione. L’istruzione, però, è una forma di letterizzazione.
LA CULTURA
E finiamo dunque parlando di cultura. Una volta si dava per scontato che uno scrittore fosse anche colto. In effetti, ancora oggi, la maggior parte degli scrittori sono mediamente colti. Però, è evidente che per sapere raccontare o scrivere una storia non bisogna essere colti, basta sapere raccontare.
NASCERE, UCCIDERE PER MANGIARE, MORIRE
Dal momento che sono stati congegnati in occasioni tanto tragiche, è ovvio che i nostri tre testi di riferimento, le raffigurazioni paleolitiche e l’”Odissea” e la “Commedia”, siano pieni di senso del destino. Il destino di un pianeta che pareva morente sotto i ghiacci era l’ossessione degli uomini del paleolitico.
IL SENSO DEL DESTINO
Passiamo ora al senso del destino. O al sentimento tragico della vita. Qui la cosa si fa difficile. Tutti, dalla pera a me, nasciamo con un carattere, e questo carattere è il nostro destino.
LA METAFORA
E infine la metafora. La metafora è la regina della deletterizzazione. Metafora significa portare fuori una cosa da se stessa, per questo è la regina. La metafora è ciò che un racconto deve cercare per prima cosa.
FIGURE RETORICHE
Dunque, molto in breve, ecco qui la personificazione, la similitudine, l’allegoria e la metafora. Sarebbe bello parlarne molto più a lungo. Accontentiamoci, però, adesso di esercitarli brevemente sui soliti nostri tre grandi testi, quelli emersi nell’emergenza per salvare l’uomo dalla catastrofe.