CANONE #3 - JAMES JOYCE
Voglio parlare di Joyce per parlare del grande dio Ermete. Voglio, anzi, parlare di Joyce come fosse il grande dio Ermete, padrone dei sogni e custode della notte.
CANONE #3 - JAMES JOYCE
Voglio parlare di Joyce per parlare del grande dio Ermete. Voglio, anzi, parlare di Joyce come fosse il grande dio Ermete, padrone dei sogni e custode della notte.
CANONE #2 - FËODOR MICHAJLOVIČ DOSTOEVSKIJ
Il giorno era sospeso nella confusione con la notte. Dostoevskij aveva perso tutto a carte.
CANONE #1 - HERMAN MELVILLE
La notte era stata tremenda: il sonno si era mischiato alla veglia, il sogno alla realtà, e dalla confusione ne aveva ricavato dolore allo stomaco, alla testa, a tutto il corpo: era un dolore, gli pareva di ricordare, che si ripeteva da millenni come un crimine esecrabile.
PROLOGO E BREVE NOTA SULLE IMMAGINI
PROLOGO
Vorrei premettere alcune parole doverose. Canone prosegue il lavoro di evocazione iniziato con Sette racconti, pubblicato in Appunti per «Lo splendore».
È PIÙ SACRO VEDERE CHE CREDERE - LO SPLENDORE #8 - QUANDO COMINCIA DAVVERO IL ROMANZO
Un indizio ci deve indurre a pensare che non è sbagliata l’affermazione secondo la quale Hans Doré somiglia a un libro:
È PIÙ SACRO VEDERE CHE CREDERE - LO SPLENDORE #9 - TRE MODI DISTINTI DI SALVEZZA
La vetrina della libreria davanti alla quale si ferma Joseph Idel chiude l’intera trama del romanzo in una sola immagine: