LE FINZIONI DI BORGES
Forse, però, l’utilizzo degli pseudobiblia in sede prettamente letteraria che trova la sua forma più compiuta è quello concepito da Borges.
Preferendo essere l’autore di una letteratura piuttosto che di una serie di libri, gli pseudobiblia erano per lui meno un gioco che una necessità. Borges motiva così, con falsa distrazione, la sua passione per l’inesistente: “delirio faticoso e avvilente quello del compilatore di grossi libri, del dispiegatore in cinquecento pagine d’un concetto la cui perfetta esposizione orale capirebbe in pochi minuti! Meglio fingere che questi libri esistano già, e presentarne un riassunto, un commentario”.
Nell'immagine, la copertina di Ficciones di Jorge Luis Borges, nella prima edizione argentina, stampata da Sur nel 1944; accanto la dedica autografa di Borges al suo amico, il poeta Vicente Barbieri.
Testo di Pier Paolo Di Mino.
Ricerca iconografica a cura di Veronica Leffe.