LA COSA CHE MI PIACEVA DI TE
La cosa che mi piaceva di te
era che non ti importava
del perché ti amassi,
e ancora adesso
è per questo che ti amo,
e mi dispiace
se a volte sembro triste
e mi mostro stanco.
È che penso
al tempo che si è spento
lasciando tutto bianco.
Rimpiango
quando la vita passava,
e, se anche solo ti sfiorava,
faceva male,
era bello,
e, per corteggiarti,
ti dicevo che volevo invecchiare con te
che non sarei mai,
mai voluto essere eterno
e fare quelle cose,
cambiare il nome alle stelle,
spostare l’asse del mondo,
girare il suo perno.
Mentivo:
avrei voluto la giovinezza non finisse mai.
E, ora,
dopo averti attraversata tutta,
pieno di graffi,
ho un momento di paura,
proprio io, che da sempre ti amo,
un’incertezza:
come praticare, spezzato il ramo,
la magia suprema,
quella dei gesti calmi
che incidono fino in fondo,
dorate spine,
e delle parole forti e serene,
e poi,
con fierezza,
sciogliermi umanamente,
del tutto,
nella tua bellezza,
e regnare infine?
Testo di Pier Paolo Di Mino.
Illustrazione di Veronica Leffe.