È PIÙ SACRO VEDERE CHE CREDERE - LO SPLENDORE #7 - HANS DORÉ SOMIGLIA A UN LIBRO
Joseph Idel pensa a Hans, e si dice:
“un giorno potrò dire di averne fatto un vero uomo, un uomo buono, un animo superiore, un grandissimo socialista che, se io non sono riuscito minimamente a fermare il male che sta montando attorno e sopra di noi, e che ci sommergerà e annienterà, lui, invece, ecco, lui riuscirà a fare quello che si deve fare”. E subito dopo si chiede: “cosa avrebbe fatto un giorno Hans? Ah, si rimproverò Idel, vana curiosità. Vanità e curiosità. È umano, me lo concedo. Ma non importa. Sarà qualcosa di socialista. Sarà qualcosa di splendido. Sarà, si disse, qualcosa pieno di splendore”. Per Joseph, dunque, Hans è l’oggetto in cui una parola, il socialismo, ha preso corpo; in cui l’oscura interiorità della parola che parla dentro ogni parola si è fatta carne. In questo senso Hans Doré somiglia a un libro.
Nell'immagine, "Riposo durante la fuga in Egitto", olio su tela di Michelangelo Merisi da Caravaggio, (1594 e il 1596), conservato presso la Galleria Doria Pamphili di Roma (immagine nel pubblico dominio, tramite Wikimdia Commons).
Testo di Pier Paolo Di Mino.
Ricerca iconografica a cura di Veronica Leffe.