È PIÙ SACRO VEDERE CHE CREDERE - IL LIBRO AZZURRO #9 - LA MORTE PER BACIO
La beatitudine d’amore che si trova nella morte, a un certo punto, diventa, nella tradizione occidentale, oggetto di meditazione filosofica soprattutto grazie all’influsso del pensiero teologico e mitologico ebraico.
Al culmine, o alla disfatta, del Rinascimento, Giordano Bruno indicherà nella morte per bacio il vero fine del filosofo. È con questo nome, morte per bacio, che nella tradizione ebraica si nomina l’attimo di estremo spasimo erotico in cui ci si perde nel divino. È lo spasimo che conosce la selvaggia e venerabile eroina de “Il cantico dei cantici”. Ed è allora lei, la Sulamita, con il suo scabroso amore per Dio, a essere modello e figura del filosofo.
Nell'immagine, "La Sulamita", figurazione realizzata da Veronica Leffe sui testi di Pier Paolo Di Mino di "Ma l'amor mio non muore", primo capitolo de "Il libro azzurro".
Testo di Pier Paolo Di Mino.
Ricerca iconografica a cura di Veronica Leffe.