ALEISTER CROWLEY
Un libro inesistente si può risolvere completamente in una religione. È il caso di Aleister Crowley. In molti sanno che era “l’uomo più cattivo del mondo”. Possiamo dire, però, anche qualcosa di più esatto su di lui.
Crowley è stato, prima di tutto, uno degli scrittori più bizzarri, stravaganti e colti della sua epoca. Laureato in filosofia e letteratura, appena ventenne comincia la sua carriera letteraria insultando velenosamente W.B. Yeats, probabilmente disgustato da una concezione della poesia, secondo lui, troppo inerme. Per Crowley la poesia era realtà viva e non qualcosa da lasciare morire su una pagina. Per lui la poesia era qualcosa che doveva accadere e che doveva aprire a vaste conseguenze. Per questo motivo una delle sue principali imprese fu quella di trasferire Thelema, la celebre invenzione letteraria di Rabelais, nella realtà, fondando un’abbazia con questo nome. Quindi, inventò la Chiesa Gnostica Cattolica. Poco più di un gioco di parole. La gnosi, ovvero il sapere, più l’aggettivo cattolico, che, all’etimo, significa intero, completo. Il sapere completo. Il sapere che rende l’uomo pari a un dio. Era questo che Crowley insegnava nella sua abbazia attraverso la pratica estatica e magica del sesso, secondo una concezione erotica della realtà che, volendo, potremmo riallacciare al magistero umano di Dante, Leonardo, Michelangelo, Pico e Marsilio Ficino. Ma davvero troviamo tutto questo in Crowley? Come afferma recisamente James Hillman: no. Quella magia o quell’amore, dice Hillman, è più facile da trovare nei vicoli suburbani e nelle nostre malattie che nelle scialbe orge domenicali organizzate da Crowley. “Basta volere per ottenere”, in realtà, rimane sempre la più triste delle preghiere moderne.
Nella foto, Aleister Crowley fa il bagno durante una spedizione sul K2 nel 1902.