L'ANIMA UMANA È PARI A DIO
Nel Rinascimento il libro inesistente rientrava nel quadro di una prassi di diffusione del sapere ancora oggi vastamente praticata.
Sebbene con mezzi molto più lenti ed efficaci degli attuali, gli intellettuali del Rinascimento utilizzavano quelle che noi oggi chiameremmo strategie virali. Accademie reali e chimeriche, paurosi passamano di libri mai scritti, sussurri fra scrittori mai esistiti, compilazioni di innumeri genealogie angeliche e sapienziali, un rumoreggiare continuo della sapienza. Ficino, che fu maestro in questo gioco serio, non poté godere in vita i frutti delle ampie ed esagerate dicerie che promosse nel corso della sua carriera circa l’anima umana, giacché solo nel 1513, quattordici anni dopo la sua morte, il suo lavoro costrinse la Chiesa Cattolica a promulgare, durante il quinto Concilio lateranense, alla settima sessione, il dogma dell’immortalità dell’anima. L’anima umana, da allora, è pari a Dio.
L’immagine è la "Flagellazione di Cristo" di Piero della Francesca, tempera su tavola, realizzata nel 1460 circa, oggi nella Galleria Nazionale delle Marche a Urbino.
Testo di Pier Paolo Di Mino
Ricerca iconografica a cura di Veronica Leffe.