IL SOGNO DEL SAPERE UNIVERSALE
L’impiego più vasto e grandiloquente degli psudobiblia, però, incontra la sua effettività in un’idea di letteratura che esula completamente dal gusto e dalla concezione dell’attuale temperie romantica
per la quale il fatto letterario è una funzione sociale preposta all’intrattenimento o all’informazione o all’indottrinamento, oppure, ma che è lo stesso, un settore autonomo delle private e intime attività espressive e creative dell’uomo. In una letteratura che cerca la coincidenza con il mondo performandolo, gli pseudobiblia rappresentano lo scarto tra il rappresentato e il rappresentabile, il punto vuoto in cui tutto è possibile. Per questo motivo, durante il Rinascimento, l’utilizzo giocoso e serio dei libri inventati prende uno speciale ruolo nel sogno del sapere universale e della filosofia perenne.
L'immagine è la “Scuola di Atene” affresco di Raffaello Sanzio, databile al 1509-1511, situato nella Stanza della Segnatura, una delle quattro “Stanze Vaticane” poste all’interno dei Palazzi Apostolici (oggi percorso dei Musei Vaticani).
Testo di Pier Paolo Di Mino.
Ricerca iconografica a cura di Veronica Leffe.