IL FREMERE DI TUTTO
“Potrei metterla in questa termini”, pensò Giorgio Colli, “che difficile è la strada che mena alla verità e ancora più difficile è quella per tornare indietro e signifi-
carla agli altri. Quando dico che la strada che mena alla verità è difficile intendo dire che la verità è immediata al punto tale che tutte le umane, troppo umane pretese di ragione, così superbe e tracotanti, ne vengono umiliate e frustrate. E quando dico che ancora più difficile è significarla mi riferisco al fatto che davanti alla verità siamo tutti come degli innamorati che non sanno che dire e che fare, dove mettere le mani, che tono darsi. Abbiamo sempre paura di dire e fare la cosa sbagliata, e di rovinare tutto. Ed è giusto avere questo timore. Del resto, ricordo che la cosa andò così, e al riguardo c’è poco o nulla da raccontare e ragionare: faceva caldo, ero poco più di un ragazzo, e poi non ricordo se venne prima la paura o il fremere immenso di tutte le cose, che si unirono e staccarono nello stesso tempo, e, in quel giardino incantato, io fui preso d’assalto dallo splendore”.
Nell'immagine, un ritratto fotografico di Giorgio Colli (foto nel pubblico dominio, tramite Wikipedia).
Testo di Pier Paolo Di Mino.
Ricerca iconografica a cura di Veronica Leffe.