ENIGMI, GIOCHI E SEGRETI
Le donne e gli uomini del paradiso guadagnano la più grande esattezza nell’arte di usare i modi migliori anche per mezzo dei giochi linguistici: inventano, per e-
sempio, palindromi; o giocano a imago; fanno anagrammi o metanagrammi; inventano sogni che poi interpretano in maniera tale che da queste interpretazioni nascono altri sogni, che alla fine si dimostrano infallibili; si scambiano, è chiaro, motti di spirito, e barzellette, e cachinni, freddure, scherzi di cattivo gusto; praticano panvocalismi, acrostici, aggiunte, antipodi, scarti, scarti con spostamento, biscarti, bifronti, bisensi, bizzarrie, cambi, cerniere, cernite, crittografie e monoverbi, crittografie mnemoniche, telestici, triangoli, rebus, verbis, zeppe, scambi, schemi geometrici, metatesi, cruciverba, ditloidi, enigmi, falsi derivati, frasi bisenso, frasi doppie, incastri, sciarade, tautogrammi, indovinelli, intarsi, lipogrammi, logogrifi, lucchetti, lucerne, mesostici. Ogni parola, si sa, può significare tutto ciò che può essere aiutata a significare. Si dice inoltre che la sera amano ricavare un disegno dai passi che compiono durante il giorno per ammirare la raffigurazione vivente del senso e del segreto della vita.
Nell’immagine “Edipo e la Sfinge”, olio su tela di Gustave Moreau, realizzato nel 1864, oggi conservato presso il Metropolitan Museum of Art di New York (MET). L’immagine è nel pubblico dominio, licenza CC0 1.0).
Testo di Pier Paolo Di Mino.
Ricerca iconografica di Veronica Leffe.