ADE E LA RICCHEZZA
L’unica cosa che conta è la ricchezza, e la ricchezza si ottiene soltanto rinunciando a tutto.
È a questo che rimanda l’immagine senza figura (quel punto vuoto che coincide con l’immaginazione stessa) dell’Ade: ciò che non si può vedere, e che, con gusto imbattuto per l’eufemismo, i greci designavano con gli attributi dell’accoglienza, della più ampia e pietosa ospitalità e, infine, della maggiore ricchezza. Ricca è l’anima, dispensatrice di vita, unigenita, fanciulla generata con unioni indicibili, regina di quelli di sottoterra, fanciulla perenne piena di capriccioso splendore.
Nell'immagine, "Il ratto di Proserpina" di Rembrandt, olio su tavola di quercia, realizzato nel 1632, conservato presso la Gemäldengalerie, Staatliche Museen di Berlino (immagine nel pubblico dominio, tramite Wikimedia Commons).
Testo di Pier Paolo Di Mino
Ricerca iconografica a cura di Veronica Leffe.