LA NATURA MARZIALE DELL'AMORE
Un modo per rappresentare la natura marziale dell’amore (la rifulgente e implacabile severità delle sue leggi) è quello che vede Venere e Marte abbandonati alla loro rapinosa passione.
Il loro è un amore segreto e peccaminoso, fatto di menzogne e sotterfugi, di notti insonni e luoghi malfamati: notti eterne, ovvero minuti estremamente intensi, e quindi sigarette e sigarette, e cenere, e ancora sigarette mentre con esattezza si sogna la vita ancora. È l’amore di un momento, ma il suo frutto è perenne: l’armonia. Armonia, secondo il mito, è figlia di Venere e Marte, dal che potremmo evincere che l’armonia è quel difficile lavoro della natura in cui voluttà e necessità si coniugano perfettamente.
Nell'immagine, Ares e Afrodite, particolare di un affresco romano proveniente dalla Casa delle Nozze di Ercole (o Casa di Marte e Venere) a Pompei, oggi conservato presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (foto nel pubblico dominio, di Wolfgang Rieger tramite Wikimedia Commons).
Testo di Pier Paolo Di Mino.
Ricerca iconografica a cura di Veronica Leffe.